Digitale e fasce deboli

Fino a qualche tempo fa l’uso del PC era riservato agli addetti ai lavori o a qualche appassionato.

Oggi il proliferare di servizi tramite internet,  in particolare i servizi degli enti pubblici,  ci permettono di risparmiare il nostro tempo o di attivare qualche pratiche tramite internet senza recarsi negli uffici e senza fare code agli sportelli.

Se per tanti anni, i nuovi servizi hanno affiancato quelli tradizionali, oggi alcuni di questi sono fruibili solamente più tramite i nuovi strumenti, ad esempio gli sportelli degli uffici del lavoro o quelli dell’Inps.

Tante persone che non hanno avuto la formazione,  la necessità lavorativa o la voglia di avvicinarsi all’uso del pc oggi corrono il rischio di sentirsi emarginate ed incapaci di risolvere quelle attività che fino a ieri risolvevano in maniera naturale.

Tutto questo senza contare gli innegabili vantaggi economici e di tempo di usare i nuovi strumenti. Per esempio effettuando una video-chiamata tramite Skipe per parlare con parenti, figli o nipoti lontani al posto di una semplice ma costosa telefonata. Oppure disponendo un pagamento on-line senza perdere il tempo di recarsi in banca o all’ufficio postale con relative code di attesa.

Per chi è avvezzo all’uso delle tecnologie ci sono cose che si fanno normalmente nel giro di pochi secondi, mentre chi queste conoscenze non le ha, è emarginato, e deve ricorrere a sistemi non più in uso (esempio il fax), o rassegnarsi a perdere diverse ore del proprio tempo, oppure se si ha la possibilità  richiedere l’aiuto di altri, oppure semplicemente rinunciare.

Occorre quindi prendersi cura di queste fasce di cittadini:

  • mettendo a disposizioni dei meno abbienti gli strumenti hardware necessari;
  • creando dei corsi ad hoc, dandogli le conoscenze necessarie per utilizzare le nuove tecnologie;
  • garantendo loro la necessaria assistenza per affrontare i tanti piccoli problemi che inevitabilmente possono sorgere durante l’utilizzo.

I principali artefici di questo progetto possono essere coloro che già si occupano di anziani e fasce deboli, ad esempio associazioni come Unitrè o Auser. Anche le scuole e le biblioteche possono essere interessate in quanto hanno le necessarie apparecchiature. Infine anche le Amministrazioni Comunali locali possono avere un ruolo importante.

Come

  • istruendo in ogni sede di Associazione, scuola e/o Amministrazione pubblica corsi gratuiti o a basso costo, per insegnare l’uso del computer alle persone adulte;
  • attivare in ogni sede di Associazione, scuola e/o Amministrazione pubblica un luogo dove sia possibile utilizzare un computer collegato ad internet;
  • attivare dove possibile uno sportello di assistenza con la presenza di un esperto o semplicemente di una persona già capace di usare tali strumenti per cercare di risolvere insieme le problematiche.

Inoltre, dove possibile, chiedere agli Enti pubblici o privati che generano servizi fruibili tramite internet di prevedere momenti di formazione per i possibili utenti, in quanto tanti servizi, e i tanti sforzi economici per realizzarli, spesso non vengono utilizzati semplicemente perché non si conoscono, o non si conoscono tutte le funzionalità.

Il compito di Piemonte Digitale, sarà quello di:

  • far emergere il problema, sensibilizzando le Istituzioni, le Associazioni e gli Enti pubblici;
  • agevolare il dialogo tra i possibili attori del progetto;
  • cooperare insieme per risolvere i problemi;
  • diffondere quanto più possibile le buone pratiche adottate dai più virtuosi.

Tutto ciò al fine di rendere i cittadini utenti uguali davanti al cambiamento in atto dovuto alle moderne innovazioni.